Radio Vaticana: trauma, l’epidemia negletta dell’età moderna.
Su Radio Vaticana Italia, Effetti Collaterali, la rubrica settimanale realizzata in collaborazione con i medici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in onda tutti i giovedì alle ore 12.15 (e in replica lo stesso giorno alle ore 17.05 e la domenica alle ore 15.00).
Intervista a Gabriele Sganga, direttore della divisione di chirurgia d'Urgenza della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. La gestione dell’emergenza-urgenza è stato il tema del Convegno “Trauma Oggi”, che si è svolto al Gemelli, nel corso del quale sono stati anche testati nuovi strumenti di soccorso. “Nel 2018, i traumi della strada sono stati 175mila, e qualcosa di più addirittura, e di questi, i morti entro i 30 giorni sono stati quasi 3400” – dichiara il professor Gabriele Sganga, direttore della Divisione di chirurgia d’Urgenza del Policlinico Universitario e docente di Clinica Chirurgica all’Università Cattolica. “I feriti sono stati 250mila. E’ un politrauma. O quanto meno il medico deve assicurarsi che nessun organo sia stato interessato. Il 77% riguarda l’ortopedia, la grande fetta è rappresentata proprio dalle lesioni all’apparato locomotore; dopo di che c’è circa un 70% che interessa congiuntamente o separatamente i traumi dell’addome e del torace e un 35/40% rappresenta le lesioni del cranio. Quello che è importante notare è che spesso ‘politrauma’, tutte queste lesioni possono avvenire nello stesso momento, quindi, l’approccio iniziale, intanto è un approccio rianimatorio, cercare di ristabilire i segni vitali del paziente qualora questi fossero compromessi dopo di che un immediato apparato diagnostico deve escludere queste patologie. Bisogna considerare – prosegue il professor Sganga, ricordando la definizione di trauma come una ‘epidemia negletta dell’età moderna’ - che spesso questi pazienti arrivano, purtroppo, in uno stato confusionale o addirittura di coma, quindi, non sono in grado di riferirci né cosa è accaduto (lo rilevano gli infermieri del 118 sulla scena dell’incidente), né sono in grado dirci cosa fa loro male. Il medico deve escludere che non ci siano lesioni in altri organi, in altri apparati”. Il trauma è ancora rappresentato da un numero crescente di vittime molto spesso giovani e mantiene ancora livelli di mortalità e disabilità inaccettabili. Oltre il trauma da strada, un considerevole numero di casi è rappresentato anche dagli incidenti domestici e gli infortuni sul lavoro.
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