Training chirurgico per specializzandi e neo-specialisti: il Laboratorio “apre” con la otorinolaringoiatria
L’anatomia umana, la branca della scienza medica che studia la forma e l’intima struttura del corpo umano, si fonda sulla dissezione quale metodo principale d’indagine, che resta tutt’oggi di fondamentale importanza nello sviluppo ed effettuazione delle moderne tecniche chirurgiche, pur se integrato da altre moderne e perfezionate metodiche. Questo fondamento storico è testimoniato dai laboratori di anatomia sviluppati secoli fa (come il Teatro anatomico di Bologna, o Archighinnasio realizzato nel 1637 nella prima Università del mondo) e il celebre dipinto di Rembrandt “Lezione di anatomia del Dottor Tulp” (1632), utilizzato anche come logo del programma di aggiornamento professionale e scientifico del Ministero della Salute denominato Educazione Continua in Medicina (E.C.M).
La Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS ha allestito di recente uno specifico Laboratorio di Dissezione per il training chirurgico dei giovani medici, siano essi specializzandi o neo-specialisti, aperto anche a chirurghi già esperti per effettuare simulazioni chirurgiche di tecniche più impegnative o sperimentarne delle nuove. Il Laboratorio, situato nella nuova sala settoria dell’Istituto di Anatomia Patologica degli Istituti Biologici dell’Università Cattolica, è nato dalla collaborazione tra l’Istituto di Anatomia Patologica, diretto dal prof. Guido Rindi, e l’Istituto di Clinica Otorinolaringoiatrica, diretto dal prof. Gaetano Paludetti, e si presta ad attuare le più moderne metodiche di insegnamento della pratica chirurgica, basata su preparati anatomici umani o animali e anche su modelli realizzati con le tecnologie più avanzate, quali le stampanti 3D.
L’attività formativa del Laboratorio di Dissezione del Gemelli è stata avviata lo scorso marzo, con un meeting per il training in otochirurgia, al quale hanno preso parte specializzandi in Otorinolaringoiatria provenienti da diverse scuole italiane, svolto sotto l’egida della Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria dell’Università Cattolica e con il patrocinio dell’AFORL (Associazione per la Formazione in Otorinolaringoiatria).
In particolare, il corso è stato dedicato all’insegnamento delle tecniche chirurgiche nel campo dell’otologia, utilizzando preparati anatomici umani di osso temporale che hanno permesso ai corsisti di esercitarsi negli approcci chirurgici all’orecchio medio e interno. Sotto la guida dei tutor, guidati dal coordinatore del corso, dott. Bruno Sergi della Clinica Otorinolaringoiatrica, e con l’ausilio tecnico fornito dai dott. ri Benito Peri e Egidio Stigliano, i partecipanti hanno effettuato una dissezione “step-by-step” che li ha portati dall’osso corticale mastoideo attraverso l’orecchio medio fino a raggiungere l’orecchio interno e il condotto uditivo interno imparando a districarsi in una anatomia complessa come quella dell’osso temporale il cui interno, indovati in un contenitore osseo, ospita strutture vascolo-nervose vitali quali l’arteria carotide interna, il seno sigmoideo e la vena giugulare, il nervo facciale e gli organi dell’udito (la coclea) e dell’equilibrio (il labirinto).
La parte pratica del Corso è stata arricchita da lezioni frontali tenute da cultori della materia e docenti universitari. Il prof. Maurizio Barbara, ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università La Sapienza di Roma, ha tenuto una lezione dal titolo “La chirurgia del colesteatoma”; il prof. Paludetti, ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università Cattolica, ha tenuto la lezione su “La chirurgia dell’otosclerosi”; il prof. Stefano Berrettini, ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università di Pisa, ha tenuto la lezione dal titolo “L’Anatomia radiologica dell’orecchio”. Il Corso è stato concluso dalla lezione magistrale dal titolo “Classification and management of inner ear malformation” del prof. Levant Sennaroglu dell’Università turca di Ankara.
A consuntivo, una prima esperienza che ha riscosso largo consenso tra gli organizzatori, i partecipanti e le autorità accademiche e apre nuove frontiere per il training dei giovani medici e per future collaborazioni interdisciplinari.