Papa Francesco benedice il Camion del Cuore cardiologi volontari cureranno i più bisognosi
Mercoledì 22 giugno, prima dell’udienza generale, Papa Francesco ha benedetto presso l’Arco delle Campane, in Piazza San Pietro, il “Camion del Cuore”, l’Unità mobile attrezzata per visite cardiologiche approfondite allestita a tal fine da “Dona la Vita con il Cuore Onlus”, l’associazione presieduta dal prof. Massimo Massetti, Direttore Area Cardiovascolare Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
Presenti all’incontro e alla speciale benedizione del Santo Padre, accompagnato dall’Elemosiniere, S.E. Mons. Konrad Krajewski, insieme al prof. Massetti, S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, il dott. Giovanni Raimondi, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, l’ing. Enrico Zampedri, Direttore generale della Fondazione, il dott. Christian Colizzi, Cardiologo del Gemelli e Volontario di "Dona la vita con il cuore", il prof. Filippo Crea, coordinatore Polo Apparato cardiovascolare e torace del Gemelli, e il prof. Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia e malattie del metabolismo dell’Università Cattolica e direttore della Direzione Sanità e Igiene della Città del Vaticano.
Papa Francesco, prima di congedarsi per l’Udienza Generale, ha personalmente ringraziato i medici e i volontari di “Dona la vita con il cuore” per le visite cardiologiche gratuite agli indigenti attraverso l’ambulatorio mobile e i vertici del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica presenti per la realizzazione della “Villetta della Misericordia”, centro di accoglienza per persone senza fissa dimora, gestita in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, opera concreta di questo Giubileo straordinario inaugurata il 16 giugno scorso.
“Portare, con il Camion del Cuore, l’ospedale nelle strade - ha affermato il prof. Massetti -, dove si trovano tanti malati che vivono in condizioni di disagio sociale e che per diverse ragioni non riescono ad accedere a prestazioni specialistiche cardiologiche, prima ancora di un trasferimento in reparto laddove necessario, significa un cambiamento di prospettiva nell’assistenza: è l’ospedale con i suoi medici che si fa prossimo e va dal malato".