Debout Congolais, Problemi e opportunità, il Gemelli c’è
“Debout Congolais”, richiamo al “risveglio” del popolo della Repubblica Democratica del Congo (RDC), è anche l’inno nazionale del grande paese centrafricano, adottato all’indomani dell’indipendenza dal Belgio (1960). E’ un Paese di grandi ricchezze ed enormi povertà, PIL pro capite fra i più bassi al mondo (nel 2016 meno di 500 dollari), ma anche produttore di diamanti e di coltan (combinazione di colombite e tantalite, in Congo l’80% della estrazione mondiale), prezioso minerale fondamentale per la costruzione di componenti tecnologici come quelli per i telefoni cellulari. Le miniere sono sfruttare da compagnie straniere, un operaio congolese guadagna mediamente 10 dollari al mese.
“Debout Congolais” è stato anche un incontro a più voci che, in due giornate, il 27 e 28 maggio, ha mostrato con dibattiti, presentazioni e spettacoli la controversa realtà del Congo, fra cui un libro fresco di stampa di Bienvenu Bolia, “Kinshasa ma ville, ma capitale ”, città destinata entro 30 anni a diventare una delle più grandi megalopoli della terra.
L'evento è stato organizzato dall'AUCI (Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale), con un importante contributo del Gemelli, con due esponenti del Policlinico - il dott. Paul Kateta e il prof. Luca Revelli, dell'UOC Chirurgia Endocrina e Metabolica - nel Comitato organizzatore. Fra gli intervenuti, insieme con il presidente dell’AUCI prof. Pasquale De Sole, e il vicepresidente Giovanni Manganiello, l'Ambasciatore della RDC in Italia, Albert Tshiseleka, l'eurodeputata Cecile Kyenge, e il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica, prof. Rocco Bellantone, che da sempre testimonia il sostegno dell’Università Cattolica ai progetti internazionali di ricerca e di sviluppo sanitario. Importante la partecipazione della comunità congolese in Italia.