Columbus Covid-2 Hospital, lunedì i primi 40 posti letto
“Lunedì saranno disponibili i primi 40 posti letto, la settimana successiva tutti gli altri”. Così spiega Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS in relazione alla sfida di allestire, in accordo con la Regione Lazio, il Columbus Covid-2 Hospital, che affiancherà l’hub regionale Spallanzani nella battaglia sanitaria del momento.
“La settimana scorsa la Regione ha manifestato l’esigenza di individuare un secondo presidio per l’emergenza Coronavirus – prosegue il professor Elefanti, parla dalla quarantena precauzionale in cui si è dovuto autorecludere dopo la scoperta della positività del presidente della Regione Lazio Zingaretti, con cui ha lavorato a stretto contatto proprio per avviare questo progetto -, identificando nella Columbus una soluzione ideale. È un presidio autonomo, isolato, in una posizione strategica della città. A noi è sembrato naturale raccogliere una sfida del genere, vista la natura della nostra missione. Abbiamo quindi realizzato un progetto di fattibilità, subito sottoposto alla Regione, discusso venerdì mattina e le risultanze sono state subito inserite nel decreto”.
Ma riadattare la struttura non è semplice. “Ci sono aspetti di impiantisca e di dotazione tecnologico strutturale, senza contare la ricollocazione dei pazienti attualmente ricoverati alla Columbus, dove sono presenti 260 posti letto, pressoché tutti in uso. La direzione sanitaria del Gemelli, con il dottor Cambieri, si è presa carico – continua Elefanti – della ricollocazione, generando un effetto a catena, poiché anche i reparti del Gemelli sono quasi a pieno carico. In parallelo la direzione del governo clinico del Gemelli, guidata dal professor Bellantone, si sta già occupando della creazione delle condizioni per l’avvio del Columbus Covid-2 Hospital, occupandosi appunto della struttura, della dotazione tecnologica, dell’allocazione del personale. Alla fine di questo processo il Gemelli sarà Covid free, nella speranza che il Columbus Covid-2 Hospital sia sufficiente per fronteggiare l’emergenza”.
“Da lunedì saranno disponibili i primi 40 posti letto, nella settimana successiva saranno attivati tutti gli altri posti letto, fino a un totale di 80 posti letto singoli e 59 posti letto di terapia intensiva. Qui sta anche il fronte economico dell’operazione. La Regione ha assicurato un sostegno adeguato, ma i tempi rapidissimi della necessità ci mettono nella necessità di reperire fondi immediatamente. Perché ci sono mille dimensioni che entrano in gioco, dal reperimento attrezzature e materiali, con fornitori pronti a chiedere anche il saldo immediato. Per fortuna fino a ora siamo riusciti a respingere proposte di questo genere, ma è chiaro che abbiamo bisogno di fondi subito e per questo abbiamo anche attivato dei canali per donazioni dirette: per fortuna ci sono già aziende e privati che ci hanno contattato per garantire un supporto. In un momento come questo, l’aiuto della comunità – è l’appello del direttore generale del Gemelli Marco Elefanti – è indispensabile e ci potrebbe dare una maggiore tranquillità sul fronte economico. Un sostegno che ci consentirebbe di essere più pronti ed efficaci. Come ho detto, abbiamo già avuto segnali di vicinanza importanti, speriamo che questo sentimento si allarghi a donatori non solo romani, il Gemelli è un riferimento per tutto il centro Italia e il centro sud”.
“Vorrei sottolineare – ha concluso Elefanti – la risposta coesa che abbiamo registrato al Gemelli e al presidio Columbus da parte delle donne e degli uomini quotidianamente impegnati sul fronte delle cure dei pazienti. Certo, affrontare un’infezione di questa portata ha sollevato dei timori individuali, ma in generale nessuno si vuole sottrarre al proprio compito. Vi è una necessità di formazione e abbiamo già avviato percorsi rapidi di aggiornamento sulle problematiche connesse. Attivare 59 posti letto di terapia intensiva è una sfida anche per il tipo di cure, per il numero di addetti che devono ruotare intorno ai singoli pazienti. Il decreto della Regione ci consente di attivare nuovi posti di lavoro, impegnando anche degli specializzandi. Stiamo dando la precedenza a figure come anestesisti, infettivologi e pneumologi. Andremo poi ad aggiungere ulteriore personale infermieristico, per compensare il necessario turn over. Idem per gli assistenti socio sanitari”.
Fonte: AdnKronos
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