Celebrata la Giornata del Fiocchetto Lilla per i Disturbi del Comportamento Alimentare
Un’intera giornata al Gemelli è stata dedicata, mercoledì 15 marzo, ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA):un’equipe multidisciplinare della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, infatti, ha partecipato alla Giornata del Fiocchetto Lilla con un evento formativo e informativo che ha avuto luogo presso la Hall dell’ospedale.
L’iniziativa di sensibilizzazione e di educazione sanitaria su disturbi multifattoriali, quali soprattutto l’anoressia e la bulimia, che colpiscono prevalentemente giovani donne e sono in preoccupante aumento ha visto a disposizione un team multidisciplinare composto da endocrinologi, nutrizionisti e psichiatri. Gli specialisti per l’intera giornata hanno fornito informazioni e risposte relative ai bisogni dei pazienti, sensibilizzando l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare, un fenomeno molte volte sottovalutato sia da chi ne soffre che dalla famiglia di chi ne è affetto.
L’equipe medica è stata coordinata da Silvia Della Casa, dirigente Medico di Endocrinologia e malattie del Metabolismo, Giacinto Miggiano, direttore UOC Dietetica e Nutrizione Umana, Alfredo Pontecorvi, direttore Area Endocrinologia e malattie del Metabolismo e Lucio Rinaldi, responsabile UOS Day Hospital di Psichiatria.
A metà giornata, il programma dell’open day è stato caratterizzato da un incontro con testimonianze di alcuni pazienti, coordinato dal giornalista e conduttore Michele Mirabella.
A conclusione dell’evento il Concerto «Versi di Note» con l’esibizione di Silvia Manco al pianoforte e Cristiana Polegri al sassofono. I brani musicali hanno accompagnato le letture poetiche di Silvia Bre e Nicola Bultrini. Partecipante d’eccezione, l’attore e compositore Peppe Servillo.
“Anche l’iniziativa di informazione e sensibilizzazione organizzata per questa Giornata nazionale rappresenta un modo per prenderci cura dei pazienti - ha spiegato Silvia Della Casa -. La Giornata ha lo scopo primario di dire ai pazienti che non sono soli e che hanno l’intera équipe di medici e ricercatori, ma anche associazioni e familiari sempre accanto lungo il percorso della insidiosa malattia”.
“I Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione - sottolinea Lucio Rinaldi, Psichiatra della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - necessitano di un ascolto attento e sostenitivo, di interventi individualizzati e integrati da svolgere in diversi luoghi e momenti di cura (Ambulatori, Day-Hospital, Reparti di Degenza, Strutture Residenziali) e necessariamente di momenti di incontro, condivisione e di una partecipata attenzione alla relazione tra affetti, corpo e cibo”.
I DCA rappresentano una della sfide più difficili per il Servizio Sanitario: in Italia circa 3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione, soffre di anoressia, bulimia, binge, o disturbi dell’alimentazione atipici come la vigoressia e l’ortoressia.
L’incidenza è in allarmante aumento. I DCA colpiscono dallo 0.5 all’1.5 % delle ragazze di età compresa tra 10 e 30 anni, con una media di 17 anni. Ma è emerso un preoccupante allargamento delle fasce di età, che riguarda in particolare le bambine prepuberi e le donne in età di menopausa. Va considerato inoltre che la prevalenza effettiva della malattia può essere anche maggiore, a causa delle forme non diagnosticate. Nel corso della vita, molte persone migrano da un problema all’altro, anche più volte. Un quarto delle bulimie, per esempio, esordisce come anoressia; e i disturbi dell’alimentazione atipici, che sono rappresentati dal 50-60% dei pazienti, risultano essere l’esito o l’inizio dell’anoressia o della bulimia nervosa. L’85% di chi soffre di tali disturbi è di sesso femminile, ma sta diventando sempre maggiore il coinvolgimento degli uomini.
È stato Stefano Tavilla ad aver voluto fortemente la nascita della Giornata del Fiocchetto Lilla. È un papà che ha vissuto sulla sua pelle cosa vuol dire avere una figlia giovane, adolescente (Giulia), soffrire di bulimia e non riuscire a farcela. Ma Stefano ha trasformato il dolore in forza e voglia di combattere: un anno dopo la morte di Giulia ha creato un’associazione e ha deciso di battersi per chi soffre di disturbi alimentari affinché venga visto, accolto e curato in strutture idonee.
L’approccio integrato ai Pazienticon Disturbi del Comportamento Alimentare