C’è sempre più bisogno di donatori di sangue Le matricole della Cattolica danno l’esempio
Il Gruppo Donatori Sangue “Francesco Olgiati” con il Centro Emotrasfusione del Policlinico Universitario Gemelli, diretto dalla prof.ssa Gina Zini, hanno intrapreso da tempo una campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue tra gli studenti della Università Cattolica. Numerose le adesioni, tanto che, ultimamente, è stato chiamato a far parte del Consiglio direttivo dell’Olgiati Antonio Corsello, studente del V anno di corso, in rappresentanza degli studenti donatori. Questa bella interazione è evoluta nel coinvolgimento degli studenti del I° anno in una iniziativa esclusivamente loro dedicata.
L’idea è nata durante una lezione di Biologia agli studenti del 1° anno della prof.ssa Ornella Parolini, Direttore dell’Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare, quando insieme con la dott.ssa Luciana Teofili, dirigente medico del Centro Emotrasfusione, è stato affrontato il tema della donazione e sottolineata la necessità di avere più donatori di sangue a sostegno delle attività del Policlinico. I ragazzi, da poco maggiorenni, si sono mostrati subito interessati e addirittura si è dovuto registrare il rammarico di non poter partecipare di alcuni studenti che non ancora avevano raggiunto la maggiore età. Uno studente, Vincenzo Vescera, ha raccolto le adesioni di quanti sarebbero stati di-sposti ad aderire ad un programma di donazione.”Nel giro di pochi giorni, compatibilmente con le lezioni dei ragazzi, è stata organizzata l’apertura pomeridiana del Centro Emotrasfusione, esclusivamente per loro - spiega Giovanni Bonetti, da maggio 2017 presidente del Gruppo Olgiati -. In un clima festoso e quasi da gita scolastica, tra zaini, questionari e telefonate alle mamme, per i dettagli sulle malattie pregresse, i medici e il personale infermieristico del Centro hanno accolto ben 49 matricole 2017/2018 venute a donare”. Bonetti ha donato agli studenti una spilla commemorativa: l’iniziativa si è conclusa con grande soddisfazione di tutti coloro che vi hanno preso parte e, soprattutto, con la promessa reciproca che il bel pomeriggio trascorso insieme avrebbe avuto un seguito.
“Siamo certi che questa iniziativa, così spontaneamente organizzata e con esito particolarmente positivo, rappresenti solo l’inizio di un percorso che vedrà una adesione sempre più vasta degli studenti del nostro campus universitario - afferma la prof. Zini -. Il senso del coinvolgimento delle matricole 2017/2018 è proprio nella speranza che possano fungere da catalizzatore per gli studenti negli anni a venire. L’impegno e la motivazione che potranno trasmettere saranno sicuramente tanto più coinvolgenti quanto più concreta e diretta sarà la loro testimonianza di donatori.
LE TESTIMONIANZE DEGLI STUDENTI IN DIRETTA DAL CENTRO
Significative le testimonianze raccolte presso tre matricole, che qui lasciamo nell’anonimato, che hanno partecipato all’iniziativa e sfoggiano con orgoglio il distintivo del gruppo donatori Olgiati personalizzato appositamente per loro:
“Ieri donando ho scoperto che con il mio piccolo sforzo posso fare del bene a tre diverse persone - afferma il primo studente -. Ho visto il rammarico di molti che, intenzionati a donare hanno scoperto di non poterlo fare per problematiche a loro prima sconosciute: questo gesto non è solo un atto di generosità, ma anche un buon modo per accertarsi anche della propria salute”.
La testimonianza pone l’accento su un aspetto tanto semplice quanto importante:?“Secondo me le donazioni di sangue sono in crisi perché le persone non sono propriamente a conoscenza del bene che si può fare agli altri attraverso un così minimo sforzo e in più non si è a conoscenza di quanto questo sforzo sia necessario al sistema sanitario, in sostanza si tende a minimizzare l'importanza della donazione. Ero alla mia prima donazione e sono certo di tornare.
Il secondo studente ha già precedenti esperienze di donazione:?“E questa non sarà certo l'ultima - afferma -: con un po’ di pazienza è possibile fare la differenza nella vita di una persona in difficoltà e, soprattutto per noi aspiranti medici, già questa rappresenta una motivazione più che sufficiente”. Lo studente attribuisce grande importanza alla capacità di coinvolgimento:?“Ho iniziato a donare con la mia scuola e ho continuato con la mia università: se hai qualcuno che ti sprona e organizza il tutto è sicuramente più facile donare, se invece il tutto è lasciato all'iniziativa personale diventa più difficile trovare persone ben disposte”.
Tutti gli intervistati concordano sull’importanza della cortesia e dell’empatia degli addetti ai prelievi, portando come esempio la professionalità di quelli del Gemelli.
Ma il terzo studente torna anche sul tema della sensibilizzazione: “Credo che la crisi delle donazioni sia data principalmente dal di-sinteresse da parte della popolazione, dovuto alla disinformazione”.
“A questo aspetto, si associa spesso la donazione agli operatori che, con un approccio sbagliato, cercano di invogliare nel momento sbagliato, magari mentre stai passeggiando con un familiare o con amici. Da questo punto di vista, andrebbe sensibilizzata meglio la popolazione sul beneficio sociale della donazione, un progetto che, a mio avviso, dovrebbe essere portato avanti fin dalle scuole”.