Al Gemelli O-Arm 2, il sistema tecnologico per interventi di neurochirurgia ultraprecisi
Una nuova tecnologia per interventi ultraprecisi di neurochirurgia, per il Parkinson, la distonia e l’epilessia è ora disponibile presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli: si tratta di una speciale Tac intra-operatoria collegata a un nuovo sistema di neuronavigazione, che permette di seguire in tempo reale l’impianto di un “pacemaker” cerebrale per la stimolazione profonda del cervello di questi pazienti.
“Per gli interventi di stimolazione cerebrale profonda questo sistema, chiamato O-Arm 2, è l’unico che permette di verificare la posizione reale degli elettrodi del pacemaker durante l’operazione, consentendo quindi anche correzioni delle traiettorie al fine di migliorare il raggiungimento del target”, spiega il dott. Tommaso Tufo, neurochirurgo del team guidato dal prof. Alessandro Olivi, direttore dell’UOC di Neurochirurgia del Gemelli e ordinario di Neurochirurgia all’Università Cattolica, dove sono stati eseguiti con successo i primi due interventi in Italia grazie a questa tecnologia con tecnica ‘frameless’.
Il nuovo sistema O-Arm 2 è una evoluzione dei precedenti sistemi Tac intra-operatori. Si interfaccia con la tecnologia ‘frameless’, una speciale torretta che si monta sulla testa del paziente e viene riconosciuta dal neuronavigatore. La testa del paziente resta libera di muoversi durante la procedura (in alcuni interventi il paziente è sveglio), senza l’uso del classico ‘casco stereotassico’. Ciò consente ulteriore riduzione dei tempi operatori e miglioramento del confort per il paziente e anche per il chirurgo”, spiega il dott. Tufo. “La stimolazione cerebrale profonda permette di migliorare i sintomi di malattie come il Parkinson, la distonia o alcune forme di epilessia che non rispondono ai trattamenti farmacologici di prima linea”, precisa la dott.ssa Anna Rita Bentivoglio, Responsabile UOS Disturbi del Movimento della UOC di Neurologia del Gemelli. “In alcuni casi, i risultati sono sorprendenti, tanto da riuscire a sospendere o ridurre in maniera importante la terapia farmacologica”. I nuovi sistemi di stimolazione sono altamente tecnologici, risonanza compatibili e con possibilità di ‘direzionare’ la stimolazione al fine di ottenere una terapia mirata per il singolo paziente. “La personalizzazione del trattamento - prosegue Bentivoglio - è raggiunta grazie all’accurato lavoro di regolazione dei parametri di stimolazione, svolto nel nostro team in prima persona dalla dott.ssa Carla Piano, neurologa del Centro dei Disturbi del Movimento del Gemelli”.
Nel caso della malattia di Parkinson, “la nostra unità operativa neurochirurgica esegue due interventi in media al mese di impianto del pacemaker per la stimolazione profonda, con il programma di incrementare a 4 procedure al mese entro fine anno, dedicando spazi operatori e personale”, aggiunge Beatrice Cioni, professore aggregato dell’Unità di Neurochirurgia del Gemelli.
“La nostra struttura al momento è l’unica dotata di questa tecnologia O-Arm 2 e sistema di neuronavigazione S8 nell’area del Centro-Sud Italia. Le indicazioni emergenti per il trattamento di alcune malattia psichiatriche e per forme di epilessia con stimolatori cerebrali consentiranno di offrire più opzioni terapeutiche ai pazienti”, afferma il dott. Manlio Barbarisi, neurochirurgo del team del professor Olivi. L’investimento in tecnologie all’avanguardia e nuovi macchinari per la sala operatoria consente di migliorare e ottimizzare anche le risorse, riducendo i tempi degli interventi e le complicanze delle procedure. Il tutto si traduce in migliori risultati nella cura di pazienti complessi.