Un anno di attività del Policlinico con il paziente sempre al centro dell’attenzione
Dal 1° novembre 2015 è stata avviata una nuova organizzazione, governata attraverso l’aggregazione delle Unità Operative in Aree e queste in Poli. Due livelli funzionali che vanno oltre la «vecchia» logica dei Dipartimenti: uno più alto di coordinamento clinico e scientifico, Poli, e uno più operativo, per gli aspetti gestionali, le Aree.
“Abbiamo optato per un approccio multidisciplinare alle patologie. Per un ospedale con vocazione di alta specializzazione ed un’ offerta di 1547 posti letto, avevamo bisogno di un modello organizzativo più efficace, unificando aree omogenee tra loro, per migliorare le modalità di erogazione dei servizi di cura e assistenza a favore della popolazione del territorio”, ha spiegato ancora il Direttore Generale Zampedri.
Nel 1964 l’Università Cattolica del Sacro Cuore diventa la prima università italiana ad aprire una propria struttura ospedaliera. Sono 6.103 gli studenti che hanno partecipato alle prove di ammissione per i 270 posti riservati alle matricole del corso di laurea in medicina e chirurgia, 760 sono gli iscritti ai master e 1.028 alle scuole di specializzazione. “La coesistenza tra le strutture sanitarie-assistenziali e la componente accademica ha ricadute positive sul fronte della preparazione tecnica, ma anche umana, degli studenti e di conseguenza sulla qualità delle prestazioni garantite ai pazienti”, si legge nel Bilancio.
Il Capitolo 3 affronta e dettaglia lo stretto rapporto tra attività clinica, attività didattica e ricerca, dando valore alla coesistenza fisica tra la componente accademica e le strutture sanitarie-assistenziali, “che permette di orientare le risorse nelle aree dove il bisogno è più necessario”. Stando ai numeri, nel 2015, sono stati destinati all’attività di ricerca non profit svolta da docenti, ricercatori e medici, circa 9 milioni di euro. “Il 67% del finanziamento è relativo a progetti di ricerca nazionale, il 33% derivanti da progetti di ambito internazionale.
Infine, sul fronte della tecnologia, il Policlinico Gemelli si presenta caratterizzato da una forte propensione all’innovazione, con un parco tecnologico costituito da oltre 10mila tecnologie comprendenti le più avanzate, che consentono di far fronte agli oltre 8milioni di esami eseguiti ogni anno nei laboratori della struttura e di gestire gli 80.000 accessi al pronto soccorso. Non a caso. l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione A. Gemelli sono state designate dal Ministero della Salute per rappresentare l’Italia nello European Network of Health Technology Assessment.
A conclusione dell’evento di presentazione del primo Bilancio di Missione della Fondazione Policlinico A. Gemelli, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano e Presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ha tenuto una lezione su salute, arte terapeutica e crisi finanziaria di cui si riporta una sintesi a pagina 7.