Primo Bilancio di Missione: fatti e numeri per raccontare una città della salute
Il 16 giugno è stato presentato il Bilancio di Missione 2015 della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
Questo Bilancio non è solo un rendiconto dell’attività svolta nel corso del 2015, ma è anche una fotografia dettagliata della nuova struttura organizzativa, che sottolinea le specificità e gli assetti con cui la Fondazione ha già iniziato ad affrontare la sfida del consolidamento dell’esistente e della crescita futura.
Il Bilancio di Missione, in 114 pagine, suddivise in 4 capitoli (Sostenibilità, Cura e Assistenza, Didattica e Ricerca, Innovazione), racconta il primo anno di operatività della Fondazione: con fatti e numeri si dà evidenza al ruolo di protagonista del Gemelli - istituzione medica, di ricerca e di formazione - nello scenario sanitario non solo di Roma e del Lazio ma di tutta Italia, ai programmi di sviluppo e alle principali attività realizzate.
I saluti istituzionali sono stati affidati a Franco Anelli, Magnifico Rettore Università Cattolica del Sacro Cuore e Rocco Bellantone Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore. Entrambi hanno espresso grande soddisfazione e orgoglio per il primo Bilancio di Missione della Fondazione: “Un traguardo che testimonia il primo anno di cammino che le due istituzioni hanno compiuto insieme in un connubio indissolubile di persone e valori”.
Il Presidente della Fondazione Giovanni Raimondi, (al quale in pagina 3 è dedicata un’ampia intervista). ha tenuto a ribadire come il “Il Bilancio di Missione 2015 non è un atto autocelebrativo ma un documento che guarda al futuro e che diverrà, anno dopo anno, una serie di racconti sul nostro lavoro e sulle nostre molteplici attività in atto. Anzitutto assistere e sostenere il malato e assicurare buone cure senza mai perdere di vista la totalità della persona. Nel contempo conseguire una sana gestione che, nel difficile contesto economico attuale caratterizzato da tagli alla sanità pubblica, è condizione indispensabile per procedere nel risanamento finanziario intrapreso e garantire gli investimenti necessari per l’innovazione e la qualità”.
Per rendere comprensibile e fruibile il racconto di una realtà complessa e articolata come quella del Policlinico, il documento è stato organizzato in quattro sezioni, Sostenibilità, Cura e Assistenza, Didattica e Ricerca, Innovazione, che consentono di presentare in maniera armonica l’attività dando visione del contesto di riferimento. Una parte significativa è riservata all’impatto visivo, con un grande a approfondito utilizzo di infografiche esplicative che portano in primo piano i dati puntuali, senza annegarli nella narrazione (il concept e la realizzazione grafico contenutistica del Bilancio sono state affidate a VITA Società Editoriale).
“Si è scelto di conferire ai numeri un ruolo narrativo parallelo a quello testuale. Una razionalizzazione necessaria per comprendere la grandezza del valore aggiunto generato, pari a circa 355mila euro, e distribuito ai diversi stakeholder. Perché anche se nel 2015 abbiamo conseguito una perdita, il riparto del valore aggiunto dimostra l’assoluta rilevanza del fattore capitale umano, il beneficio economico a favore della Pubblica Amministrazione, ed infine le erogazioni liberali e degli investimenti a favore di iniziative ecosostenibili”, ha detto Enrico Zampedri, Direttore Generale della Fondazione.
"Un bilancio che guarda il futuro"
Giovanni Raimondi è il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario A. Ge- melli ed è sotto la sua guida che vede la luce il primo “Bilancio di Missione”.
Presidente Raimondi, può sintetizzare il senso del “Bilancio”?
“E’ un documento di grande importanza, non solo perché dà risposta a un preciso dettato statutario voluto dagli Enti Fondatori, ma anche perché, anno dopo anno, è desti- nato a evolvere attraverso una serie di rac- conti sul nostro lavoro e sul nostro impegno, fino a diventare, insieme, un momento di ri- flessione condivisa per verificare la coerenza di quanto realizzato con la nostra missione nei confronti dei pazienti, delle loro famiglie e della società in cui tutti noi viviamo”.
Quali ritiene siano i punti più significativi di questa prima edizione del Bilancio di Missione?
“Molti sono i fatti accaduti in questo primo anno di cui questo documento dà conto. La nascita della Fondazione, il complesso, ma positivo, percorso di soluzione della difficile situazione finanziaria in cui versava il Policlini- co, l’avvio dell'operatività nel segno di una ne- cessaria discontinuità organizzativa per me- glio raggiungere gli obiettivi sfidanti indicati nel Piano Industriale: in tutto questo cambia- mento rimane come punto fermo il legame con l’Università Cattolica e in particolare con la Facoltà di Medicina e Chirurgia, che assicu- ra un elevato livello di qualità delle cure e del- la ricerca scientifica all’avanguardia”.
Ogni bilancio rappresenta un’esperienza condivisa e un’occasione di riconoscimen- to nei confronti dei diversi contributi che hanno permesso la realizzazione degli obiettivi. A chi sente di rivolgere la sua at- tenzione in questo momento?
“Licenziare questo bilancio mi offre l’oppor tunità di porgere un sentito ringraziamento agli Enti Fondatori che hanno lucidamente colto le urgenze del tempo presente e prontamente optato per soluzioni lungimiranti per il medio periodo. Il futuro all’inizio è sem- pre un cantiere, ma la vera sfida è intravede- re e valorizzare, al di là delle inevitabili con- traddizioni dell’oggi, il disegno finale. Da que- sto punto di vista, la comunità del Gemelli conserva viva la percezione di un compito al- to e impegnativo da perseguire giorno per giorno. E qui aggiungo il sentito ringrazia- mento a quanti quotidianamente, a ogni li- vello di compito e di responsabilità, affronta- no con vera dedizione la fatica dell’assistenza e della gestione di questa complessa realtà; in questi intensi mesi, il segno evidente del- l’attaccamento alla istituzione e alla sua mis- sione sono stati di conforto e sprone e costi- tuisce il miglior viatico per gli anni a venire”.
Entrando nei dettagli, cosa contiene il documento?
“Il Bilancio di Missione 2015 illustra con com- pletezza di dati e informazioni quanto realiz- zato in questo anno di intenso lavoro e le molteplici attività in atto. Anzitutto, assicura- re buone cure, soccorrere l’emergenza, leni- re le fatiche, assistere e sostenere il malato senza mai perdere di vista la totalità della persona. Nel contempo, conseguire una sa- na gestione che, nel difficile contesto econo- mico generale che vede continuamente con- trarsi le risorse destinate alla sanità, è condi- zione indispensabile per procedere nel risa- namento finanziario intrapreso e garantire gli ingenti investimenti necessari per soste- nere l’innovazione e la qualità. Tutto ciò per restare fedeli nei fatti all'origine e allo scopo perseguendo i quali questo Policlinico è di- ventato nei decenni un riferimento impre- scindibile non solo per la sanità laziale, ma anche a livello nazionale e internazionale”.
Lei pone l’accento sulla necessità quoti- diana di una sintesi virtuosa fra esigenze diverse che hanno al centro le cure e la salute. Qual è il fil rouge che collega i vari elementi, per quanto lo stesso Bilancio pone in rilievo?
“La nostra legacy è quella di una grande isti- tuzione assistenziale, indissolubilmente le- gata a una grande opera educativa qual è l’Università Cattolica: «Le scuole, le universi- tà e i centri di ricerca hanno come vocazione quella di essere un laboratorio di umanità aperto a tutti e accogliente per tutti». Si trat- ta di un impegno, che nel quotidiano con- creto confronto col dolore e il bisogno, per- de ogni accento teorico per divenire vera azione di “compassione” e misericordia.
Come si coniuga il continuo riferimento alla persona umana, che ispira l’azione del Policlinico, alla, purtroppo necessa- ria, crudezza della “tecnica” medica?
“Le rispondo con quanto ha ricordato Papa Francesco nel messaggio al Congresso di Chirurgia Oncologica: «perché si possa par- lare di salute piena è necessario non perde- re di vista che la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, è unità di corpo e spirito. Dunque anche la malattia, l’esperienza del dolore e della sofferenza, non riguardano solo la dimensione corpo- rea, ma l’uomo nella sua totalità. Da qui l’esi- genza di una cura integrale, che consideri la persona nel suo insieme e unisca alla cura medica - alla cura "tecnica" - anche il soste- gno umano, psicologico e sociale».
E’ possibile, attraverso numeri e racconti, rendere bene in un documento un’idea così semplice e, nello stesso tempo, così complessa?
“Credo che sia stato questo lo sforzo più grande e ottimamente riuscito, di questa prima edizione del Bilancio di Missione. Le sue pagine sono il frutto di un lavoro che si è ispirato alla chiara raccomandazione espressa dal Card. Parolin nel corso della sua visita inaugurale dello scorso agosto, af- finché «il cammino della nuova Fondazione che gestirà il Policlinico Gemelli si risolva in una sempre maggiore fedeltà alla volontà di Dio e si traduca nell’impegno di trattare tutti con quel rispetto, quell’accoglienza e quella delicatezza che esige la loro dignità di perso- ne umane, create ad immagine e somiglian- za di Dio, ed è pratica realizzazione di quella fraternità che deve caratterizzare la comuni- tà dei discepoli di Gesù, nel loro sforzo di vi- vere quotidianamente il Vangelo»”.
Il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Giovanni Raimondi (primo da sinistra nella foto) alla presentazione del Bilancio di Missione con l’Arcivescovo di Milano, Card. Angelo Scola, il Rettore dell’UCSC Franco Anelli, il Direttore Generale della Fondazione Enrico Zampedri e il Preside della Facoltà di Medicina, Rocco Bellantone