Maxi emergenza, come rispondere con efficacia. Esercitazioni al Gemelli per prepararsi a ogni evenienza
Il Policlinico Gemelli come palcoscenico di una grande emergenza:?una maxi esercitazione è stata organizzata il 27 e 28 febbraio sul TRIAGE e sulla capacità di decongestionamento delle sale Emergenza, Codici gialli e della Rianimazione. Una seconda iniziativa si è svolta, con le medesime caratteristiche, mercoledì 30 maggio.
Da un anno e mezzo la Direzione Sanitaria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha istituito il Gruppo di lavoro PEMAF (Piano Emergenza per Massiccio Afflusso di pazienti), del quale fanno parte medici della Chirurgia d’Urgenza, della Rianimazione e della Medicina d'Urgenza, le direzioni infermieristiche, le bed managers e l'ispettore di Pronto Soccorso.
Il piano dà attuazione alle linee guida nazionali sul Sistema di Emergenza Sanitaria, che prevedono la predisposizione all’interno di ogni azienda sanitaria locale od ospedaliera di piani di emergenza interna (antincendio, evacuazione, accettazione contemporanea di un elevato numero di pazienti) che specifichino anche il ruolo dell’ospedale e delle sue singole unità operative all’interno del Piano dell’Emergenza Regionale.
Per essere pronti a rispondere con efficacia e rapidità allo stato di Maxi-Emergenza, il Gruppo del Gemelli ha iniziato a programmare e svolgere esercitazioni secondo le raccomandazioni del World Health Organization (WHO, 2017), presentate e discusse durante una specifica Consensus Conference nel convegno “Trauma Oggi” della Chirurgia d’Urgenza, il 23 novembre del 2017.
L’esercitazione al Policlinico ha simulato il potenziale arrivo di 120 traumatizzati, annunciato dalla telefonata (anch’essa simulata) di ARES 118 in seguito allo scontro di due autobus di linea dovuto al ghiaccio presente sulla strada per l’intensa nevicata della notte.
In totale, per ciascuna giornata di attività sono state portate a termine 6 esercitazioni (3+3), eseguite di mattina e di pomeriggio per fare training a più operatori sanitari (medici, infermieri e ausiliari). Va precisato che il tutto è stato organizzato in modo che le esercitazioni non andassero a interferire con le normali attività cliniche.
“Dopo aver raccolto i dati scaturiti dalla monitorizzazione degli osservatori durante l’esercitazione - spiega Maurizio Foco, Dirigente Medico Chirurgia d'Urgenza (UOC), si è proceduto con un debriefing, per mettere a fuoco la risposta ospedaliera al massiccio afflusso di pazienti ma anche per rivedere, migliorare e snellire il PEMAF. Il lavoro fatto e quello programmato, servono a capovolgere, dati alla mano, l’informazione che il PEMAF sia sconosciuto alla maggioranza degli operatori sanitari e a migliorare la risposta a una eventuale Maxi-Emergenza che tutti ci auguriamo non avvenga mai”.
L’attività è stata svolta con la collaborazione organizzativa della dott.ssa Rachele Brancaleoni, assistente sanitaria volontaria. Per il 2018 sono previste 13 sedute per quattro tipi di skills, con ripetizioni per ciascun tipo di esse per coinvolgere tutto il personale del Policlinico coinvolto nel PEMAF, con particolare attenzione agli operatori impegnati nel Pronto Soccorso, coordinati dalla caposala Paola Amorini.