Giornata mondiale della Dissezione Aortica: al Gemelli si lavora a un Percorso dedicato
Quando le pareti della principale arteria del corpo, l’aorta, “si slaminano” si realizza una complicanza cardiovascolare grave che mette a rischio la vita stessa del paziente. Questo è un evento per fortuna infrequente, ma che può arrivare a colpire 27 persone ogni 100 mila, con un tasso di mortalità molto elevato. La sua cura necessita un’azione coordinata e tempestiva multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti con competenze complementari, dalla cardiochirurgia alla chirurgia vascolare fino alla terapia intensiva. Da qui l’esigenza di creare al Policlinico Gemelli un percorso di cura assistenziale (PCA) dedicato, che vedrà la luce nei prossimi mesi. Se ne è parlato nel corso del convegno che si è tenuto in occasione della Giornata Mondiale della Dissezione Aortica, martedì 19 settembre. L’evento si è realizzato con il contributo di Filippo Crea, Direttore Polo Scienze Cardiovascolari e Toraciche, Massimo Massetti, Direttore Area Cardiovascolare della Fondazione, Giovanni Tinelli, Dirigente Medico UOC Chirurgia Vascolare, Giorgio Meneschincheri, Direttore Relazioni Esterne, Pierluigi Granone, Direttore del Governo Clinico della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
La Giornata è nata in Svezia tre anni fa da pazienti che si sono riuniti spontaneamente in associazione per un autosostegno. Il successo dell’iniziativa ha portato alla diffusione in giro per il mondo: ad oggi sono 57 i paesi coinvolti, con il motto: “Today is a good day!”. Un buon giorno per parlare di dissezione ed aumentare la consapevolezza nei confronti di questa temibile malattia. La peculiarità psicologica di questa patologia è quella del passaggio da uno stato di normale benessere corporeo ad un evento acuto potenzialmente mortale fino allo stato di malattia cronica. La Fondazione Policlinico Gemelli ha aderito a questa iniziativa con entusiasmo, cercando di interpretare ed esplorare la sfera emotiva dei pazienti, ai quali è stata dedicata la giornata. Numerosi di loro erano presenti con i familiari e le loro storie di cura e di vita hanno contribuito alla stesura di una “piece teatrale” creata appositamente per l’evento. Il giornalista e divulgatore scientifico Roberto Giacobbo ha condotto l’evento “Tienimi per mano”, celebrativo dell’Aortic Dissection Day. La rappresentazione teatrale “The Stab. La Pugnalata”, scritta e diretta da Roberta Provenzani e Martina Marone. Hanno messo in scena l’evento acuto della dissezione tenendo incollati al palco centinaia di occhi in silenzio, in un clima di commozione generale, culminata con uno scroscio di applausi, quasi a sottolineare la vittoria di chi da questo incubo è finalmente uscito o la volontà di chi ce la sta mettendo tutta per farlo, com emerso anche dalle testimonianze di alcuni pazienti che hanno risposto alle domande del giornalista. Il dott. Michele Novellino, psichiatra e analista transazionale, ha descritto le possibili reazioni dell’IO del paziente a questi terribili momenti. Attraverso l’analisi del quadro “l’Urlo” di Munch, è riuscito a dare una chiave interpretativa della tempesta emotiva che coinvolge il malato, ma anche i famigliari così come tutti gli operatori sanitari coinvolti. Significativo l’intervento di S.E. Monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma, le cui riflessioni hanno evidenziato come il ruolo della struttura ospedaliera non sia quello di “guarire” ma di “curare” nel miglior modo possibile, donando nel contempo la speranza del superamento ovvero l’accettazione della malattia. L’esigenza di un PCA per la patologia aortica con particolare interesse alle dissezioni acute e croniche, è stata sottolineata dal dott. Giovanni Tinelli. Primo aspetto da implementare sarà il rapporto con il territorio di riferimento (Rieti, Viterbo, Civitavecchia, RME). All’interno del Policlinico saranno poi affinate le sinergie multidisciplinari già esistenti, che vede in primo piano l’Area Cardiovascolare (cardiochirurgia, cardiologia subintensiva, UTIC/dolore, chirurgia vascolare), insieme alla Rianimazione/Pronto Soccorso, la Radiologia ed altre specialità. In ultimo saranno rinforzate le risorse dedicate al follow-up attraverso il prezioso contributo dei medici di medicina generale. Il prof. Massetti, nell’intervento conclusivo, ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al buon esito della giornata.
Trattamenti cardiovascolari d’avanguardia: Il trattamento totalmente endovascolare dell’arco aortico
“La sostituzione endovascolare completa dell’arco aortico rappresenta una delle procedure tecnicamente più impegnative del sistema vascolare. Sebbene la chirurgia aperta rimanga il gold standard per la riparazione aortica, i progressi in campo di terapia endovascolare ampliano lo spettro delle opzioni di trattamento, specialmente per quei pazienti non idonei alla chirurgia per importanti patologie associate”, afferma il prof. Filippo Crea, Direttore Polo Scienze Cardiovascolari e Toraciche.
“Nella Sala Ibrida del Gemelli cooperano fianco a fianco specialisti diversi: Cardiochirurghi, Chirurghi Vascolari, Cardiologi Emodinamisti ed Elettrofisiologi, Radiologi Interventisti, coadiuvati dai Cardioanestesisti”, sottolinea il prof. Massimo Massetti, Direttore Area Cardiovascolare. “L’evoluzione nelle tecniche d’imaging ed un planning preoperatorio accurato”, afferma il prof. Riccardo Manfredi, Direttore della Radiologia Diagnostica e Interventistica Generale del Policlinico, “unita alla condivisione dell’expertise endovascolare polispecialistico”, come aggiunge il dott. Carmine Di Stasi, radiologo interventista “sono la base del successo tecnico in queste procedure complesse”.
“In questo setting multidisciplinare, abbiamo trattato con successo mediante tecnica Total Endovascular il primo paziente affetto da aneurisma dell’arco aortico, portando avanti così il programma del trattamento delle patologie aortiche complesse”, afferma il dott. Giovanni Tinelli, chirurgo vascolare della Fondazione: un successo dell’HeartVascular Team.