Donare? Ce l’ho nel sangue La parola ai donatori
10 April 2015
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Nel mese di marzo è partita la campagna di sensibilizzazione per la donazione del sangue con un evento di lancio che ha visto una grande partecipazione da parte del personale interno al Gemelli e dei donatori (interni e esterni) che si sono prestati a fare da testimonial.
Abbiamo intervistato Chiara Morichelli e Giorgio Ballini, che hanno partecipato alla campagna, per farci raccontare brevemente le loro esperienze.
Ci racconti chi sei?
Mi chiamo Chiara Morichelli, lavoro presso la Segreteria Tecnico- Scientifica del Comitato Etico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli da ben 11 anni.
Come sei diventata donatore?
Ho scelto di donare e continuerò a farlo perché penso che il mio sangue sia un bene che può appartenere a tutti e pertanto condivisibile. Il sangue è vita, amore, speranza, sopravvivenza e soprattutto emergenza!
Perché donare?
Penso che donare sia un gesto di grande altruismo, di solidarietà verso il prossimo meno fortunato, ma non per questo condannato a rimanere solo, senza quel bene “il mio/nostro sangue” che può essere un vero salvavita in diverse situazioni. Donare mi fa stare bene, mi fa sentire parte del grande puzzle della vita, mi rende felice perché so di non essere mai sola, ma di appartenere ad un gruppo veramente speciale.
Donare significare dare del tuo, parte di te che diventa di altri, è un dare e ricevere continuo, è condivisione, è semplicemente puro amore. Bastano soli 10 minuti per donare 450ml di vita!!!
Ci racconti chi sei?
Mi chiamo Giorgio Ballini e lavoro presso la Direzione Sanitaria del Policlinico A. Gemelli dal 2007.
Come sei diventato donatore?
Ho donato il sangue per la prima volta ormai più di 10 anni fa… non saprei dire esattamente perché ho cominciato. Ho sentito parlare della donazione e mi è sembrato un modo per fare qualcosa di veramente utile, per aiutare qualcuno in difficoltà. Donare mi ha fatto stare bene con me stesso, mi ha fatto sentire utile e prezioso. In un certo senso, paradossalmente, potrei dire che dono il sangue per egoismo, per il modo in cui mi sento ogni volta che lo faccio.
Sono convinto che ognuno di noi deve poter dare agli altri quello che è in grado di dare. Sicuramente non riuscirò mai a scoprire la formula di un farmaco salvavita o a fare quello che ogni giorno fanno migliaia di medici e infermieri, ma questo lo posso fare. Un gesto semplice che può salvare una vita. Uscendo dal paradosso di prima, il vero indice di egoismo per me sarebbe non donare: significherebbe omettere un’azione che a me non costa nulla, mentre per qualcuno vale tutto.
Perché donare?
Donare il sangue è facilissimo, richiede poco tempo ed inoltre ti consente di tenere sotto controllo la tua salute regolarmente. Il nostro Centro Donatori è aperto anche nei giorni festivi e i medici sono sempre disponibili per i chiarimenti necessari.
La domanda da farsi non è “perché donare” bensì: “perché non donare?”.