“Beyond Covid: uno sguardo oltre la pandemia, raccontiamoci”
In presa diretta il racconto di storie di assistenza nell’anno della pandemia in un meeting virtuale che si è svolto sabato 27 febbraio. A narrarle Giuliana Beneduce, specializzanda in Ginecologia alla Cattolica.
Tante parole, un insieme di emozioni forti a scaldarci il cuore forse impreparato ad accogliere così tanti regali, racconti così sinceri quanto disarmanti. Si potrebbe in questo modo riassumere quello che ha rappresentato per noi l’incontro virtuale dal titolo “Raccontiamoci”.
L’idea è nata dall’esigenza della comunità della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di condividere la propria esperienza in tempi di pandemia. Diversi sono stati gli interventi di specializzandi, medici e infermieri, fisioterapisti, studenti e operatori socio sanitari che hanno avuto modo, nel corso di questo lungo anno, di toccare con mano la sofferenza e la solitudine che questo virus ha portato nelle vite dei malati nelle corsie del nostro ospedale, delle famiglie lontane dai propri cari ma soprattutto nei cuori impauriti di tutti.
Il dottor Giancarlo Scopettuolo, infettivologo del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, in prima linea in corsia nella battaglia contro il Sars-Cov2, ci ha detto: “Ho sperimentato quanto sia importante quando hai un problema di salute avere qualcuno che si prenda cura di te come persona, che non rinunci a farlo o non lo faccia in maniera frettolosa e superficiale perché ti considera pericoloso, che sappia non farti pesare la tua dipendenza fisica, che non ti consideri un fastidio o una faccenda da sbrigare, che sappia starti vicino anche se le cose non prendono la piega giusta, con dolcezza ma anche con sincerità profonda”.
Suor Chiara dal Ri, fisioterapista presso il Columbus Covid 2 Hospital – Policlinico Gemelli si è raccontata così: “21 dicembre, congiunzione tra Giove e Saturno, è un fenomeno raro, passano secoli perché si ripeta nella possibilità di vederlo di notte a occhio nudo. Keplero l’ha chiamata Stella di Natale interpretando quel fenomeno luminoso potesse essere lo stesso che ha guidato i Magi a Gesù. In effetti potrebbe corrispondere”. E ancora: “il mese di servizio in Columbus è stato buio per me, ma proprio in quel buio accadeva la congiunzione di due astri, evento che invita ad alzare lo sguardo. Paradossalmente lo sguardo si alzava proprio mentre mi chinavo sui pazienti e accadevano eventi luminosi. Per esempio, Vincenzo in terapia intensiva risvegliato dopo pochi giorni dalla sedazione, gli dico di spingere forte il braccio verso di me e lui mi risponde di non aver mai usato la forza con una donna. Tanta luce dal personale, dalle mie colleghe e ancora tanta luce negli occhi di coloro che riescono a muoversi piano piano dopo tempo”.
Sofia Morini, studentessa al sesto anno del Corso di laurea di Medicina alla Cattolica, ha avuto l’opportunità lavorando col dottor Danilo Buonsenso, UOC di Pediatria del Gemelli, di trasformare la sua tesi di laurea in un progetto sociale intitolato Mamme in Covid: “Si è parlato troppo poco delle donne incinte in questa pandemia, forse perché sono una minoranza della popolazione o forse perché sono giovani e quindi meno a rischio. Contrarre una malattia nuova e sconosciuta durante la gravidanza può gettare una donna nell’angoscia più profonda, per questo motivo con Mamme in Covid abbiamo organizzato incontri informativi con l’obiettivo di aggiornare le future e neo-mamme sulle evidenze di questi mesi, poiché siamo convinti che la conoscenza sia la migliore arma contro la paura. Abbiamo organizzato e continuiamo a organizzare anche gli incontri con una psicologa-psicoterapeuta che segue le nostre mamme, infatti l’isolamento può rendere difficile trovare un orecchio attento anche tra gli amici più vicini”.
Di grande impatto è stato anche il video racconto delle dottoresse dell’UOC di Ginecologia oncologica del Gemelli Francesca Moro e Floriana Mascilini, amiche, colleghe ma soprattutto mamme, infaticabili lavoratrici, nonostante la pandemia, nonostante la gravidanza: “devo ringraziare la persona che mi ha detto – tutto andrà bene, non sentirti malata. Quelle parole mi hanno dato tanta forza per vivere la gravidanza con pace...” ci ha raccontato con emozione Francesca. E ancora Floriana si è così rivelata a noi: “...per quattro mesi sono rimasta a letto ma quel senso di paura e di solitudine è stato superato dall’amore che ricevevo quotidianamente dagli altri e questo ci ha dato la speranza di farcela, ogni giorno ringraziavamo Dio perché era un giorno in più che la nostra bambina conquistava”.
Durante l’incontro tutti hanno potuto scrivere in chat quale emozione, sensazione veniva suscitata dalla voce del protagonista, tutte queste parole sono state poi raccolte insieme e mostrate a tutti, tra queste quella più scelta è stata proprio speranza.
La condivisione di esperienze così sentite ha avuto una finalità, quella di andare oltre la pandemia, oltre il timore negli occhi dei pazienti e oltre l’incertezza del domani. Le testimonianze raccontate ci hanno lasciato il potere dell’amore e della fede sopra ogni difficoltà, perché condividere aiuta a vedere nel prossimo un alleato, insomma, tante mani strette a combattere insieme così come tante voci emozionate che con fatica ci hanno regalato aneddoti inediti ed emozioni contrastanti.
Giuliana Beneduce